Se ti stai chiedendo come il tuo gatto prenderà l’arrivo del nascituro significa che ti stai informando accuratamente su un problema serio di convivenza.

Come esperta e consulente in relazione felina mi capitano molto spesso casi in cui famiglie ,che non si sono informate come lo stai facendo tu in questo momento,  sono in una situazione veramente critica.

Sto parlando di casi ormai talmente oltre che l’unica cosa da fare è trovare una nuova famiglia per il tuo gatto.

In altri casi invece trovo gatti completamente stressati che hanno sviluppato anche delle malattie.

Quando i gatti vivono in uno stato permanente di stress infatti sviluppano molto spesso delle cistiti, problemi alle vie urinarie (la loro vescica è l’organo di risposta allo stress per eccellenza) e dermatiti (perdita di pelo e irritazione della  pelle).

Tutto questo può succedere solo per un motivo: gli esseri umani sono così presuntuosi da pensare di poter imporre la loro felicità per il nuovo nato anche agli animali domestici della casa.

Pensano che siccome loro sono (giustamente) al settimo cielo e pieni di entusiasmo per l’allargamento della famiglia anche gli animali saranno felici e accetteranno la cosa senza batter ciglio.

Ecco quindi cosa succede nel concreto quando vivi nel mondo fatato delle neomamme in cui tutto è rosa con i puttini che volano e lanciano petali dove cammini.

Prima di tutto durante tutta la gravidanza il tuo gatto ha già capito dal tuo odore che qualcosa bolle in pentola.

Forse non sa di preciso che sei incinta e che sta arrivando un bambino ma di sicuro ha capito che ci sarà un cambiamento.

E anche se i gatti sono curiosi sono anche abitudinari e hanno le loro routine. Quindi i cambiamenti li preoccupano sempre un po’.

donna incinta con gatto. gravidanza e gatto. rischi e soluzioni

L’arrivo del nuovo nato visto in prima persona dal gatto di casa

A un certo punto la sua mamma umana (cioè tu) sparisce dalla porta urlando accompagnata dall’uomo di casa.

Poi l’uomo di casa torna ma la mamma no.

Continua a esserci qualcosa di strano perché l’umano maschio non considera o coccola il gatto come fa di solito.

Sembra avere la testa da un’altra parte e sta a casa ancora meno del solito.

Quando torna ha un odore strano che non mi piace (quello dell’ospedale).

Finalmente dopo qualche giorno la mamma torna ma porta con sé un piccolo fagotto che si muove, piange, urla e puzza.

A questo punto tutte le attenzioni sono rivolte al nuovo nato. Quando vengono in casa amici e parenti, che prima spupazzavano il micio e avevano occhi solo per lui ora non lo considerano più e anzi sono pieni di ammirazione per questo affare che piange e rigurgita.

Prima del suo arrivo potevo starmene dove volevo e saltare dappertutto.

Ora all’improvviso ci sono parti del bagno e della cucina a cui non posso più accedere (perché non è igienico).

I miei umani non mi considerano più e, offesa più grande di tutte, mi hanno tolto del territorio. Quella che era la mia stanza privata è diventata tutta rosa ed è piena di giochi bellissimi che girano che però io non posso usare e ci hanno messo delle cucce nuove comode e superimbottite che mi vietano di usare perché a quanto pare non sono per me.

Se provo a entrarci mi sgridano e mi allontanano.

Con questi presupposti come puoi pensare che un gatto possa essere felice di una condizione del genere?

Se ti comporterai in questo modo (statisticamente è quello che fanno la maggioranza delle coppie che fanno figli) ecco quello che capiterà quasi sicuramente:

  • causerai la rottura della relazione con il tuo gatto: lui perderà la fiducia e l’amore che aveva nei tuoi confronti e recuperarla sarà molto difficile, se non impossibile;
  • marcherà il territorio con la pipì, facendola dove capita. I gatti lo fanno quando non si sentono tranquilli nel loro ambiente e si sentono minacciati da qualcuno o qualcosa;
  • ti riempirà di morsi e graffi aggredendo a ogni occasione: è l’unico modo che ha trovato per sfogare il suo dissenso e la sua frustrazione.

Se sei fortunata succederanno uno o tutti dei punti sopra.

pancione e gatto. come salvaguardare la relazione con il gatto in gravidanza.

Se invece hai sfortuna il gatto sarà talmente stressato che non reagirà in nessun modo.

Ci sono gatti che interiorizzano tutto e somatizzano. Spesso lo fanno quando non hanno molta esperienza e quindi non sanno come reagire correttamente ai cambiamenti.

Se il tuo gatto è fra questi non farà nulla di anomalo e ti sembrerà il solito gatto di sempre. Nella tua testa penserai che avrà accettato la cosa perché lo vedrai sempre più per i fatti suoi.

Questo perché esternera’ il suo malessere non con il comportamento ma con delle malattie.

Come dicevo all’inizio le malattie più comuni in questo caso sono le cistiti (che se non trovate in tempo possono portare anche alla morte prematura del micio), le insufficienze renali e infiammazioni e cristallizzazioni alle vie urinarie e le dermatiti.

In alcuni casi possono sopraggiungere anche malattie autoimmuni come il diabete.

Mi spiace essere così brutale e diretta ma è fondamentale che tu non prenda l’introduzione di tuo figlio con leggerezza.

Anche perché bastano veramente pochi accorgimenti per un’inserimento corretto.

Come creare i presupposti per una convivenza pacifica e serena

Prima di tutto parla con il tuo gatto anche durante la gravidanza.

Fagli toccare o tienilo in braccio sul pancione per fargli capire che qualcuno sta per arrivare.

Quando sei in Ospedale non devi per nessun motivo portare in casa i pannolini usati come consiglia qualche parente o qualche medico ma optare per copertine che hai usato nella culla del bambino mentre è in ospedale (come ad esempio Popimù che è una copertina specifica ideata apposta per trattenere gli odori più a lungo).

Quando fai acquisti per il neonato compra della roba grande, oversize.

Prendi una culla che possa ospitare sia il bambino che il gatto.

neonato e gatto come convivere serenamente e senza problemi

Non stare a preoccuparti più di tanto per l’igiene. Tuo figlio ha i tuoi anticorpi e durante la tua gravidanza  hai respirato pelo di gatto tutto il tempo.

Se il tuo gatto esce e non sai di preciso dove vada allora l’unica accortezza (oltre a profilassi antiparassitaria) è pulirgli bene le zampine con salviette specifiche per animali.

Anche il fasciatoio prendilo grande in modo tale che se il gatto ci sta sopra tu non debba per forza spostarlo quando devi utilizzarlo.

Crea delle routine con il gatto e coinvolgilo in ogni cosa che concerne il nascituro.

Ad esempio quando il bambino piange e tu lo prendi in braccio per consolarlo con la mano libera coccola il gatto o gioca con lui con un topino o una cannetta.

Se stai allattando non chiuderti in uno stanzino nascosto ma fallo in presenza del gatto e magari coinvolgilo facendolo stare accoccolato sulle gambe o seduto a fianco a te.

Non vietargli nessun tipo di spazio. Se prima poteva girare per tutta la casa, deve continuare a poterlo fare.

Il top sarebbe fornirgli uno spazio privato in cui può andare solo lui o se questo non è possibile almeno realizzare per lui dei luoghi sopraelevati dove può starsene per i fatti suoi.

Questo è fondamentale soprattutto quando il bambino cresce e inizia a gattonare e girare per la casa.

Questi sono consigli di massima che mi sento di darti per una convivenza più pacifica e una introduzione da manuale.

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